Esame Vestibolare
Sebbene le neuroscienze vestibologiche registrino costanti progressi e siano disponibili approcci strumentali sempre più sofisticati, non c’è dubbio che sia proprio la moderna “bedside examination” a migliorare diagnosi e trattamento dei pazienti con vertigine.
La valutazione del paziente vertiginoso è strettamente vincolata alla raccolta delle notizie cliniche (anamnesi) ed all'esame 'bedside' cioè alla valutazione del paziente sul lettino da visita.
La maggior parte dei pazienti affetti da vertigini ottengono una accurata diagnosi, o quanto meno un orientamento diagnostico, da questi due fondamentali momenti.
Il movimento degli occhi è il monitor della vertigine. Infatti, quando un vestibolo o entrambi sono ammalati compare un movimento involontario degli occhi, il nistagmo, che dà l'illusione del movimento dell'ambiente circostante.
L’osservazione con particolari occhiali (occhiali di Frenzel) indossati dal paziente allo scopo di inibire la fissazione visiva (che ha l’effetto di ridurre il nistagmo) permette di vedere il movimento spontaneo degli occhi del paziente (nistagmo spontaneo) o provocato da specifiche manovre fatte eseguire al paziente sul lettino dall'esaminatore.
È possibile inoltre effettuare test vibratorio mastoideo: il nistagmo indotto dalla vibrazione mastoidea è un indicatore utile, semplice, non invasivo, di asimmetria della funzione vestibolare.
Dall'osservazione della direzione del nistagmo, anche in relazione ai movimenti fatti eseguire al paziente, è possibile fare molto spesso una diagnosi molto accurata o programmare esami di secondo livello quali i VEMP's (potenziali evocati vestibolari miogenici), le prove vestibolari caloriche o una eventuale RMN.
La valutazione del paziente vertiginoso è strettamente vincolata alla raccolta delle notizie cliniche (anamnesi) ed all'esame 'bedside' cioè alla valutazione del paziente sul lettino da visita.
La maggior parte dei pazienti affetti da vertigini ottengono una accurata diagnosi, o quanto meno un orientamento diagnostico, da questi due fondamentali momenti.
Il movimento degli occhi è il monitor della vertigine. Infatti, quando un vestibolo o entrambi sono ammalati compare un movimento involontario degli occhi, il nistagmo, che dà l'illusione del movimento dell'ambiente circostante.
L’osservazione con particolari occhiali (occhiali di Frenzel) indossati dal paziente allo scopo di inibire la fissazione visiva (che ha l’effetto di ridurre il nistagmo) permette di vedere il movimento spontaneo degli occhi del paziente (nistagmo spontaneo) o provocato da specifiche manovre fatte eseguire al paziente sul lettino dall'esaminatore.
È possibile inoltre effettuare test vibratorio mastoideo: il nistagmo indotto dalla vibrazione mastoidea è un indicatore utile, semplice, non invasivo, di asimmetria della funzione vestibolare.
Dall'osservazione della direzione del nistagmo, anche in relazione ai movimenti fatti eseguire al paziente, è possibile fare molto spesso una diagnosi molto accurata o programmare esami di secondo livello quali i VEMP's (potenziali evocati vestibolari miogenici), le prove vestibolari caloriche o una eventuale RMN.